Una raffinata bilancia da orafo

Questo raro ed elegantissimo strumento di misura si distingue per la sua estrema raffinatezza: una bilancia di precisione con forbice in acciaio modanato e giogo in acciaio a bracci uguali, con terminali a collo di cigno; al giogo sono appesi tramite sospensioni a staffa in lamina d’argento due piccoli piattini circolari in argento sbalzato; un’elegante piastra a copertura della forbice realizzata in ottone finemente traforato, inciso e dorato, dall’elegante disegno rococò, incornicia una mostra circolare che evidenzia il finissimo indice ad ago, in acciaio.

La bilancia di precisione (Ted: Probierwaage, Ing: precision scale) è uno specifico tipo di strumento, particolarmente sensibile, utilizzato per saggiare piccole quantità di argento o di oro, col complesso metodo detto della ‘coppellazione’. Questo metodo si basa su due pesate consecutive e correlate, per cui l’attendibilità dell’esito dipende dall’accuratezza della pesata e quindi, in ultima istanza, dalla precisione della bilancia.

A sinistra: Wenzel Jamnitzer, Bilancia da orafo (XVI secolo), Stoccarda, Landesmuseum Württemberg. A destra: J. W. Meil “Die Waagen: Probierwaage, Goldwaage, gemeine Waage und Schnellwaage”, incisione tratta da “Spectaculum Naturae et Artium” (1761).

L’esemplare più antico di bilancia a bracci uguali a noi pervenuto è stato rinvenuto nel sito di Naqada nell’Alto Egitto e risale all’età Neolitica, e cioè a circa 7000 anni fa. L’esigenza di saggiare i metalli preziosi ha origine con l’uso della moneta, per contrastare il fenomeno della falsificazione. Nel Medioevo compaiono le prime norme corporative che regolano la qualità del metallo e la prassi della saggiatura e dell’apposizione del punzone. Per effettuare questa operazione su gioielli o altri oggetti in argento o in oro, già dalla prima metà del Cinquecento si usano bilance di precisione simili alla nostra. Questi strumenti si vanno raffinando nei secoli, di pari passo con il progresso della scienza e della tecnica, sino all’invenzione, da parte di Giacinto Magellano intorno al 1780, di un nuovo tipo di bilancia di precisione con caratteristiche tecniche e formali più articolate.

Nel Settecento la bilancia di precisione da orafo e quella da cambiavalute sono già ben distinte e specializzate: il nostro esemplare appartiene certamente alla prima categoria. Data l’alta sensibilità alle sollecitazioni di questi strumenti (anche le particelle di polvere sui piatti di pesatura possono fare la differenza), i piatti di pesatura venivano sospesi al giogo tramite staffe di metallo, come nel nostro caso, oppure addirittura con crine di cavallo o fili di platino. Raramente questi elementi si sono preservati nel tempo: la maggior parte delle bilance da orafo di livello museale presentano sospensioni in filo di lino, cotone o lana. Inoltre, per garantire la precisione dell’operazione, la pesata avveniva all’interno di vetrinette, per evitare che eventuali correnti d’aria, variazioni nell’umidità e nella temperatura potessero condizionare il risultato.

Sul piano stilistico questa bilancia è databile al secondo quarto del XVIII secolo, come si evince anche dal ricercato disegno asimmetrico della piastra, che richiama i vertici della decorazione europea dell’epoca di Luigi XV.
La notevole raffinatezza delle incisioni e del traforo che caratterizzano la piastra in ottone dorato, induce a ritenere che essa possa essere stata realizzata da un finissimo orafo di corte: lo stile e gli elementi che compongono il decoro sono del tutto comparabili con i più elevati esiti dell’oreficeria, dell’ebanisteria, della bronzistica e delle quadrature del tempo.

Bilancia di precisione, Freiberg, 1725-1750, Lipsia, Stadtgeschichtliches Museum (intero e dettaglio).

Sia dal punto di vista tecnico che formale l’esemplare in esame trova delle corrispondenze dirette con altre bilance prodotte in area sassone tra Dresda, Lipsia o Freiberg, città quest’ultima ove è documentata nei secoli un’intensa attività di estrazione dell’argento. Una bilancia molto simile a quella qui presentata, ma meno articolata nella piastra, è conservata a Lipsia, mentre un altro esempio appartiene alle collezioni del Landesmuseum Württemberg di Stoccarda.

Bilancia di precisione da orafo
Ottone traforato, inciso e dorato; acciaio; argento trafilato e sbalzato
Sassonia (Germania)
1740-50
Cm 21,5 x 37h.

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