ADORAZIONI – Piccoli teatri di devozione privata

Fin dalla più remota antichità in tutte le culture e le  religioni, tanto del mondo classico occidentale come in quello orientale, l’Adorazione è una cerimonia con cui l’uomo esprime riverenza e rispetto nei confronti di un Dio e delle sue manifestazioni.

Come tale l’Adorazione rappresenta un momento fondamentale del rapporto con il Divino che l’Uomo sente la necessità di ricordare e raffigurare. Ciò spiega il suo ruolo importante e significativo nella storia dell’arte – soprattutto occidentale – sin dai primi secoli della nostra era.

Senza dubbio la ricorrente presenza di questo soggetto nella produzione artistica europea è stata promossa e sostenuta dal Cristianesimo, che ne ha garantito  l’ampia diffusione ed il successo  attraverso  due celebri  iconografie: l’Adorazione dei Pastori e l’Adorazione dei Magi.

 

Lo stupore e la venerazione scaturiti da quell’evento straordinario che è la nascita di Cristo, giustifica l’urgenza di rappresentare a scopo celebrativo e devozionale i suoi primi giorni di vita. Quei due momenti poco distanti temporalmente l’uno dall’altro ma ugualmente importanti ricorrono molto di frequente nella produzione artistica tanto che, tranne rare eccezioni, quasi tutti i pittori e gli scultori del passato si confrontano prima o poi  nel corso della loro carriera con il tema dell’Adorazione.

Questa mostra nasce dall’idea di porre a confronto poche ma significative opere che testimoniano l’enorme fortuna che le Adorazioni hanno goduto nel corso dei secoli attraverso innumerevoli interpretazioni realizzate con materiali e tecniche artistiche fra le più diverse.

A partire da una celebre xilografia di Albrecht Dürer del 1503 raffigurante l’Adorazione dei Magi ed una rara placchetta milanese del pieno ‘500 di medesimo soggetto, in ferro sbalzato e ageminato in oro, la mostra è essenzialmente incentrata su alcune opere italiane tardobarocche  – accomunate dalla circostanza di essere state commissionate da nobili famiglie per la loro privata devozione. Fra le opere in mostra spiccano in particolare un grande ed importante altorilievo in terracotta attribuito allo scultore fiorentino Girolamo Ticciati ed un’affascinante e ricca scenografia in cere colorate, attribuita al siciliano Giovanni Rosselli.

 

 

Se come è noto una delle peculiarità dell’arte barocca e tardo-barocca risiede nei toni drammatici e teatrali della rappresentazione, enfatizzata attraverso l’utilizzo della luce, dei contrasti e dei gesti – tanto in  pittura quanto in  scultura – non vi è dubbio che il tema dell’Adorazione sia fra quelli dove quell’enfasi può esprimersi massimamente, in un’esperienza visiva che coinvolge profondamente l’osservatore, suscitando spesso in quest’ultimo emozioni forti.

Il pathos che spesso si prova osservando un’Adorazione è stato senz’altro un fattore  determinante e  decisivo  per la diffusione  artistica e la popolarità di un tema, che questa mostra ha voluto riproporre – in chiave contemporanea –  con l’augurio che le opere esposte siano ancora una volta in grado di coinvolgere e sorprendere emotivamente l’occhio e la mente di chi le ammira.

ADORAZIONI – Piccoli teatri di devozione privata

6 – 24 dicembre 2024

martedì – sabato

10 – 18

Via San Giovanni sul Muro 3, Milano

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